Stirare è un processo impegnativo che richiede tempo e una particolare attenzione, soprattutto quando si tratta di camicie. Lo sa bene chi è costretto ogni giorno a indossarle, perché a lavoro si richiede un abbigliamento formale, ma anche chi le ama e non può farne proprio a meno.
Senza contare che chi viaggia spesso si trova nell’impossibilità di stirare le camicie sgualcite durante il viaggio e presentarsi con una camicia stropicciata, che si tratti di un meeting di lavoro, un congresso o un semplice appuntamento di piacere, non è di certo il massimo.
Fortunatamente a partire dagli anni 70′ iniziarono a diffondersi sul mercato dei particolari tipi di tessuti no iron, ossia trame progettate in modo da non necessitare di alcuna stiratura e utilizzate per realizzare sia pantaloni che camicie. Ma è soprattutto per queste ultime che hanno rappresentato una vera e propria innovazione. Scopriamo bene la storia dei tessuti no stiro, di cosa si tratta e i loro vantaggi.
La storia dei tessuti “no stiro” e di cosa si tratta
Le camicie no iron portarono ad una vera e propria rivoluzione nel mondo della moda soprattutto se si pensa al periodo in cui hanno fatto il loro primo ingresso sul mercato. Nonostante molti credano che si tratti di tessuti realizzati solo recentemente, in realtà sono stati inventati negli anni 50′ del secolo scorso e immessi sul mercato nel 53′ da Brook Brothers, un noto brand di moda maschile americano.
Appoggiandosi all’azienda DuPont, divenne pioniere in questo campo. La prima camicia no stiro venne realizzata in polietilene tareftalato e non ebbe un grande successo. Gli addetti ai lavori s’interrogarono su questa diffusione che appariva frammentaria e discontinua e molto lontana da quella attesa e che avrebbe dovuto rappresentare il sogno di milioni di business man in tutto il mondo. Il motivo dello scarso successo fu attribuito principalmente alla rigidità e scomodità di queste camicie. Fu così che a seguito di varie ricerche scientifiche le case di moda, nei primi anni 70′, realizzarono nuove camicie no iron che presero subito piede in qualsiasi ambito sociale.
L’introduzione di particolari processi produttivi sul cotone permisero di ottenere infatti camicie pressappoco uguali a quelle lavorate in maniera classica, in termini di comfort e morbidezza. Grazie a uno speciale trattamento venne inserita nella trama del tessuto una particolare sostanza che, sfruttando il calore del corpo, mantieneva il cotone umido, morbido, disteso e piacevole da indossare. Oggi sono in tantissime le aziende che producono camicie no iron.
Camicissima ad esempio,offre un vasto assortimento di modelli capaci di unire qualità di materiali, dettagli sartoriali e lo stile tipicamente italiano.
I vantaggi delle camicie no iron e come vanno lavate
Ovviamente, come suggerito dal nome,il principale vantaggio delle camicie no iron, sta nel fatto che, non necessitando di alcuna stiratura, si dimostrano particolarmente versatili a adatte sia a chi è costretto a vestire in maniera formale sia a chi ama lo stile casual e vuole indossarle sopra i jeans. Rappresentano quindi un’ottima soluzione durante i viaggi perché permettono un ricambio assiduo e sono molto più resistenti rispetto alla classiche camicie in cotone.
Le camicie no iron non richiedono particolari cure e trattamenti. Vanno lavate esattamente come le camicie normali eventualmente, a seconda del tessuto, sull’etichetta verrà riportata la temperatura a cui va impostata la lavatrice. In ogni caso si consiglia di evitare l’uso della centrifuga e appendere le camicie ad asciugare su una gruccia, assicurandosi di allacciare tutti i bottoni. Così la camicia, una volta asciutta, potrà essere immediatamente indossata. Si sconsiglia inoltre l’uso dell’asciugatrice e dell’ammorbidente per mantenere inalterate le caratteristiche del tessuto.
Indossare camicie senza neanche una piega: il desiderio di molti uomini è finalmente diventato realtà.