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Scopriamo il daltonismo

Il daltonismo rappresenta un’alterata condizione riguardo alla percezione dei colori. Viene definita scientificamente “discromatopsia” ma il termine con il quale è più conosciuta deriva dallo scienziato britannico di nome John Dalton che era malato di “cecità cromatica”, nonché un’altra espressione usata per indicare il medesimo disturbo. Egli, per primo, spiegò le caratteristiche principali in un suo articolo dedicato alla visione dei colori.

Il daltonismo è una malattia che colpisce circa l’8% della popolazione. Quindi non si tratta di una malattia rara e, può sembrare strano, ma una persona affetta da un lieve daltonismo può non essere consapevole di esserlo. Il daltonismo non possiede caratteristiche di omogeneità in ogni differente caso: ogni persona affetta ha una sua alterazione individuale e specifica dipendente dal proprio difetto.

Diagnosi

Le diagnosi di daltonismo vengono poste dall’oculista alla luce di una visita oculistica a Roma presso un centro specializzato come ad esempio MVM in cui si effettuerà un esame per valutare il riconoscimento dei colori utilizzando le specifiche tavole di Ishihara, ovvero matrici di punti poste a delineare un percorso o un numero che il soggetto deve identificare. Gli individui affetti da discromatopsia riescono ad interpretare soltanto alcune delle tavole e in base agli errori commessi, di può identificare il tipo di disturbo.

Per avere una visione più accurata della percezione dei colori, lo specialista può avvalersi del Test di Farnsworth che prevede di mettere in ordine di sfumatura delle pastiglie colorate. Un’esecuzione irregolare evidenzierà una discromatopsia.

Con l’innovazione del digitale è stata elaborato un software capace di rilevare la patologia basandosi sui test di Farnsworth, però, queste prove non sono totalmente attendibili e la diagnosi deve essere effettuata sempre da un oculista.

 Terapie

Non vi è, ad oggi, possibilità di curare il daltonismo però grazie alle conoscenze della patologia si può attuare una gestione efficace del problema. Da poco il giornalista Frank Swain, anche lui daltonico ha testato per la sua rivista “New Scientist” gli occhiali per daltonici che restituiscono i colori corretti al mondo che i daltonici vedono differente. Sono lenti che contenenti filtri speciali che eliminano alcune lunghezze d’onda in modo da far emergere altri colori e consentendone una corretta percezione.

Invece, qualche speranza per una cura definitiva del daltonismo giungono dalla terapia genica con l’inserimento di un gene sano nell’occhio del daltonico che ripristinerebbe la percezione dei colori corretta. I ricercatori dell’Università di Seattle stanno testando una tecnica operatoria poco invasiva per curare questo difetto visivo iniettando nell’umor vitreo un preparato che contiene, appunto, il gene sano.

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