L'attività di vinificazione nella regione Toscana, ha avuto origine dal popolo etrusco che tra il IX secolo e il I secolo a.C. abitarono l'Italia centrale.
Il vino prodotto dagli Etruschi è riuscito a passare nella storia e ad essere apprezzato in quasi tutte le zone del Mar Mediterraneo.
In seguito, grazie all'evolversi delle tecniche di vinificazione, questa bevanda alcolica è divenuta di largo consumo, tanto da essere considerata a tutti gli effetti un vero e proprio rimedio medico. Il mosto in particolar modo veniva trasferito nei torchi vinari per poter subire un'ulteriore spremitura meccanica.
Il vino prodotto divenne inoltre di notevole supporto all'economia della Toscana, favorendo lo sviluppo dell'intera regione.
Diverso è il discorso relativo però all'età romana imperiale, in quanto l'attività di vinificazione non riuscì a svilupparsi a causa delle continue lotte per il potere.
Soltanto nel 1100, il settore vitivinicolo riuscì a riprendersi in Toscana con la fiorente nascita dei vigneti; proprio in questo periodo si segnalano le prosperose viti della Vernaccia nel paese di San Gimignano oppure il Montepulciano. Nel corso degli anni seguenti, il perfezionamento delle tecniche di coltivazione ha contributo ad espandere le zone vitivinicole e ad accresce sensibilmente la produzione del vino.
La viticoltura toscana può essere considerata così ad oggi, una delle maggiori eccellenze per quanto riguarda il vino italiano. Le coltivazioni si trovano soprattutto sui terreni montagnosi o collinari e le più rinomate sono le zone del Mugello, le colline del Chianti e la fascia litoranea.
Non a caso ancora nel cuore di Firenze, nelle vicinanze di Santa Maria Novella, è possibile toccare con mano le importanti produzioni del vino, ricche di tradizione, innovazione e capacità.
L'incente lavoro svolto infatti nei secoli da tecnici ed imprenditori, ha permesso di ottenere produzioni fiorenti, riconosciute non soltanto nel mercato europeo ma anche in quello internazionale.
Il vino prodotto viene inoltre coltivato su vasti territori, differenti tra loro con un'espansione locale che cerca di proteggere, valorizzare e promuovere il territorio. La bevanda alcolica toscana non è però soltanto sinonimo di qualità ma anche di grande attenzione verso il paesaggio, l'ambiente e la biodiversità.
I numerosi terreni e l'alta vocazione vitivinicola hanno permesso ai turisti di poter assaporare bevande di una grande importanza storica e culturale.
I vini toscani pregiati sono costituiti dal Sangiovaese, con il riconoscimento di denominazione di origine controllata, il Canaiolo, il Trebbiano e la Malvasia Toscana ma hanno anche un'importante rilevanza eccellenze come il Chianti, il Vino Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino. La sua versatilità permette a questa bevanda di poter accompagnare numerosi piatti e di sposare bene sia pietanze classiche e facile da cucinare che vere e proprie creazioni culinarie di alto livello.
E' possibile così infine definire il vino prodotto nella regione Toscana, come l'espressione più bella del rapporto che si viene ad instaurare tra il territorio e la sua filiera vitivinicola.