I padroni del cibo, nuovo libro di Raj Patel, è un saggio che spiega quello che è il nuovo business del food. Una sorta di Bibbia in cui poter scoprire quali sono i cibi su cui le grandi multinazionali puntano per poter entrare nell'olimpo del commercio.
Il sistema agroalimentare nei tempi odierni
Si vive ormai di abbondanza e non più di qualità e questo ha creato tante contraddizioni che hanno messo in ginocchio tutti coloro che puntano sul cibo buono. Chi scrive di queste tematiche, in questo caso Raj Patel, ha saputo farlo benissimo, ed è per questo che i Padroni del cibo, pubblicato da Feltrinelli, tra l'altro titolo azzeccato, parla del sistema agroalimentare e industriale dei tempi odierni. Raj Patel, professore universitario ed economista indiano, ha messo sulla bilancia il mondo, dividendo il miliardo di popolazione obesa e l'altro miliardo appartenente a quella denutrita. Un vero paradosso purtroppo, che lo scrittore ha voluto evidenziare, indagando a fondo e con molta passione, quello che è il sistema delle risorse alimentari.
Il paradosso secondo Patel
La prima parte del libro è incentrata sul paradosso sopra citato in quanto i sintomi delle persone malnutrite e di coloro che mangiano in maniera smisurata sono gli stessi. Tutto ha inizio dal pezzo di terra coltivato dall'agricoltore fino ad arrivare all'entrata delle manovre effettuate dalle grandi multinazionali. L'esempio più vivido, Patel lo evidenzia raccontando la storia di un contadino ugandese che raccoglie caffè e che gli viene data una paga di 14 centesimi di dollaro. Il chicco del caffè viene successivamente macinato e aumentato di altri 5 centesimi, più altri 5 nel momento in cui viene diviso nei sacchi. La sua spedizione costa 3 centesimi e tirando le somme, il caffè avrebbe un costo di 26 centesimi al chilo. Arriva alla Nestlè a Londra per essere lavorato e verrà commercializzato a più di un dollaro e 50. Con questo esempio ogni dubbio svanisce.
Chi comanda il cibo
Patel in questo libro fa quasi un giro per il mondo raccontando quello che succede ai contadini asiatici, costretti a suicidarsi per colpa del mercato libero, fino ad arrivare a condannare gli accordi presi tra Messico e Stati Uniti e il fallimento di tantissime agricolture dell'Africa. Ma, non tralascia la manipolazione dei paesi del Nord sempre pronti ad aumentare i prezzi di tutti i prodotti base e, approfondisce le strategie alimentari di tutti produttori di cibo buono per difendersi dal potere incontrastato delle multinazionali.
Non rimane che indignarsi a leggere questo libro perché lo sfruttamento della terra rimane ancora un problema insostenibile.