Fontana di Trevi il marmo che fa sognare

Fontana di Trevi, il marmo che fa sognare

La realizzazione dell’attuale Fontana di Trevi si deve a papa Clemente XII. Nel 1732 il pontefice indice un concorso al quale prendono parte i maggiori artisti dell’epoca. Viene scelto il progetto più monumentale e che non mette in ombra il palazzo retrostante, quello dell’architetto Nicola Salvi. Ecco chi ha costruito la fontana di Trevi, sul progetto del Bernini. Anche se la concluderà Giuseppe Pannini. I lavori procedono dal 1732 al 1762. I materiali scelti sono il travertino, il marmo, l’intonaco, lo stucco e alcuni metalli.

La sua denominazione deriverebbe da un toponimo in uso nella zona già dalla metà del XII secolo (regio Trivii), oppure potrebbe essere stata ispirata dal triplice sbocco dell’acqua dell’originaria fontana. Dopo un intervento di restauro avvenuto tra il 1989 e il 1991, l'ultimo importante intervento risale al 2014. Grazie al finanziamento di Fendi, il 3 novembre c’è stata l’inaugurazione seguita in tutto il mondo.

Il tema dell'intera composizione è il mare. La piscina rettangolare, circondata dal camminamento da lato a lato, è racchiusa entro una breve scalinata posta al di sotto del livello stradale. Al centro della parte inferiore troviamo una grande nicchia delimitata da colonne come se fosse sotto un arco di trionfo.

È qui si che si erge una grande statua di Oceano di Pietro Bracci dallo sguardo fiero e altezzoso, colto mentre incede su un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, uno “agitato” e l’altro “placido”. Ai lati troviamo le statue della Salubrità e dell'Abbondanza.

Un ringraziamento va a LaCooltura, per le informazioni che ci ha fornito.

Fontana di Trevi: storia

La storia della Fontana di Trevi è legata a quella del restauro, a opera dell’architetto Marco Vipsanio Agrippa, dell'acquedotto dell'Acqua Vergine (Aqua Virgo). Siamo al’epoca dell’imperatore Augusto, quando l'acqua corrente del bacino sorgentizio di Salone arriva fino al Campo Marzio. Lo scopo è quello di alimentare le terme volute dallo stesso Agrippa. L'acquedotto, lungo quasi venti chilometri sotterranei è attivo da più di duemila anni. È il più antico di Roma tuttora funzionante, e l'unico che non ha mai smesso di fornire acqua alla città dall'epoca di Augusto.

Nel 1640, in concomitanza con l’ampliamento della piazza, Gian Lorenzo Bernini progetta una nuova fontana orientata come quella che conosciamo oggi, il cui intervento consiste alla messa in opera di un basamento ad esedra con una vasca antistante. La costruzione viene definitivamente conclusa sotto la direzione di Giuseppe Pannini, interviene parzialmente sulla scogliera e sui bacini centrali. L’opera fu infine affidata nel 1759 a Pietro Bracci che, aiutato da suo figlio Virginio, la completa nel 1762.

La trasformazione della piazza

L'architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini esegue una trasformazione della piazza e della fontana, realizzando un nuovo nucleo scenografico nei pressi di Palazzo Barberini. La piazza che inizialmente è solo un trivio viene allargata dopo la demolizione di alcune casupole, ma il progetto non decolla per mancanza di fondi.

Nel 1644, alla morte di Urbano VIII e con l’avvento del nuovo papa Innocenzo X, viene abbandonato il progetto berniniano. Dopo quasi sessanta anni, neppure a Clemente XI riesce di trovare una soluzione alla fontana di Trevi. La famiglia del successivo pontefice Innocenzo XIII, i duchi di Poli, fanno un piccolo passo in avanti acquistando i due edifici dietro la fontana per rimpiazzarli con un palazzo nobiliare. Durante il pontificato di Benedetto XIII, l'unica opera realizzata è una statua della Madonna col Bambino, del napoletano Paolo Benaglia.

Lavori infiniti

Si deve a papa Clemente XII, nel 1731, il merito di riprendere in mano le sorti della piazza e della fontana. L'attenzione cade sui disegni di Ferdinando Fuga, Nicola Salvi e Luigi Vanvitelli. I progetti sono affidati a una commissione di esperti e il bando viene vinto da Nicola Salvi. L'opera concilia barocco e monumentalismo classicista, tra architettura e scultura.

Tra le cause dei lunghissimi tempi di realizzazione dell'impresa, ci sono il notevole aumento dei costi e quindi dei fondi necessari affiancati alle liti tra Nicola Salvi e Giovanni Battista Maini, lo scultore incaricato dell'esecuzione della fontana. Nessuno dei due e neppure il papa vedono la conclusione dell’opera, morendo tutti prima. La fontana è ultimata durante il pontificato di papa Clemente XIII. Domenica 22 maggio 1762, trascorsi trent'anni dall’avvio del cantiere, l'opera vede finalmente la luce.

La fontana oggi

Nell'estate del 2019, la fontana viene sottoposta a lavori di rinnovamento dell'impianto di illuminazione artistica. La nuova illuminazione, presentata il 18 settembre 2019, conta 85 proiettori subacquei e 6 proiettori su mensola. La potenza installata complessiva, con tecnologia a LED, è di soli 2,1 kW e riesce a ottenere un risparmio energetico del 70% rispetto al passato.

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