La depressione è tra i disturbi psichici che colpiscono una grande quantità di persone: tuttavia, circa il 90% dei pazienti risponde bene alla terapia, riuscendo a liberarsi di questo problema. Uno tra i metodi maggiormente efficaci è quello della terapia cognitivo-comportamentale e se anche voi siete interessati a questo sistema per superare la depressione, questo articolo fa al caso vostro.
Depressione: cos'è e come riconoscerla
Prima di parlare della terapia cognitivo-comportamentale è bene chiarire cosa sia la depressione e quali siano i sintomi maggiormente comuni. La depressione, come abbiamo anticipato, è un disturbo psichico che racchiude al suo interno diverse sotto-categorie: di fatto, è possibile distinguerla in depressione unipolare, distimia, disturbi bipolari e, infine, il disturbo depressivo non altrimenti specificato.
A prescindere dalla tipologia di depressione, i sintomi sono molto comuni e, tra i più frequenti, rientrano la scarsa autostima, l'isolamento dal mondo esterno, la frustrazione, l'assenza o l'eccesso di appetito, l'insonnia e anche l'assenza di desiderio sessuale e libido. Tra i metodi più conosciuti per risolvere la depressione vi è la terapia cognitivo-comportamentale, ma vediamo di cosa si tratta.
Depressione e terapia cognitivo-comportamentale: cos'è e come funziona
La terapia cognitivo-comportamentale è attualmente tra i metodi più efficaci per riconoscere e anche curare le forme depressive. Essa venne ideata da Aaron Beck e da Albert Ellis, intorno agli anni sessanta.
Questo metodo si basa sulla correlazione presente tra pensieri, emozioni e comportamenti: dunque, si propone di curare la depressione secondo il fatto che non siano gli eventi a portare alla comparsa di questo disturbo, ma le costruzioni cognitive del paziente preso in causa.
Il primo passo, quindi, è quello di individuare i pensieri più ricorrenti in coloro che soffrono di questo disturbo, al fine di sostituirli con altri maggiormente positivi.
Terapia cognitivo-comportamentale: su cosa si basa
La terapia cognitivo-comportamentale si basa, come suggerisce il nome, sulla psicoterapia cognitiva e su quella comportamentale. La prima ha l'obiettivo di modificare quelle che sono le risposte dei pazienti in determinate situazioni, sia dal punto di vista delle emozioni che delle reazioni, che possono influenzare negativamente la sfera psichica. La terapia comportamentale, invece, mira a ritrovare quelli che sono i pensieri negativi maggiormente ricorrenti, sostituendoli, possibilmente, con alcuni pensieri positivi e realistici, in grado di apportare benessere alla mente della persona.
Sono tanti i professionisti che applicano questo metodo e per trovarne uno potrete consultare diversi siti e portali di psicologia come ad esempio Psicologodibase.com, che vi permette di trovare il dottore nella vostra città, cosa non facile soprattutto quando si vive o si lavora in grandi metropoli e ad esempio si sta cercando online lo psicologo e psicoterapeuta a Roma maggiormente adatto a noi.
Terapia cognitivo-comportamentale: perché è efficace
Vi sono diverse teorie che confermano l'efficacia di questa tipologia di terapia e noi abbiamo deciso di identificare quelle maggiormente valide.
1) Ha un fondamento scientifico
Di fatto, la terapia cognitivo-comportamentale ha un fondamento scientifico, in quanto sono frutto di numerosi anni di studio. Inoltre, questa terapia ha prodotto gli stessi effetti benefici nelle persone che soffrono di depressione pari a quelli ottenuti mediante la prescrizione e l'utilizzo di psicofarmaci, ma evitano in maggior quantità la possibilità che si presentino delle ricadute.
2) Si tratta di un sistema pratico
La terapia cognitivo-comportamentale è un sistema di risoluzione del problema depressivo pratico ed efficace, che non lascia spazio a errori. Infatti, ha un largo specchio di risoluzione, in quanto si adatta a quasi tutti i sintomi collegati alla depressione, come l'ansia, l'isolamento, le paure di vario genere e, ovviamente l'insonnia.
3) Ha una durata breve
Rispetto alle altre tipologie di terapia, il metodo cognitivo-comportamentale ha una durata ristretta: infatti, la sua durata oscilla tra i quattro e i dodici mesi, durante i quali il paziente inizia a riscontrare gli effetti benefici. In particolare, sarà possibile scegliere il quantitativo di visite settimanali in base alle proprie esigenze e alla gravità del proprio disturbo.