L'emergenza sanitaria COVID-19 ci ha fatto rivedere completamente il nostro stile di vita e, obbligandoci a stare in casa a lungo, ha causato problemi solitamente non considerati. Nessuno di noi, infatti, è mai stato abituato ad un isolamento paragonabile a quello delle zone di guerra o del carcere, anche se naturalmente con la libertà di uscire a fare la spesa o di andare dal medico, ma le libertà sono state (giustamente), molto limitate.
A questo proposito, proprio un settore tra i meno considerati avrebbe bisogno della tecnologia per essere più efficiente e prepararsi al meglio a superare la prossima crisi, qualunque essa sia: stiamo parlando della medicina a distanza. La telemedicina, così come le visite a domicilio del medico, sono importanti da garantire per il benessere, soprattutto psicologico oltre che fisico, del paziente.
Mentre alcuni grandi colossi del tech si stanno organizzando, come dice questa pagina del sito Microsoft.com, che ha collaborato con la realtà di software medici italiana Gipo per incentivare la televisita, ecco che diviene importante anche capire quando è possibile chiamare a casa il medico di base, per fare visita ad un anziano o ad un bambino in condizioni più critiche del solito.
Il medico di base è obbligato a visitare a domicilio?
Normalmente per ricevere la consulenza del tuo medico di base devi recarti presso lo studio nel quale riceve ed esporre le tue problematiche. La visita domiciliare del medico di famiglia, però, può essere prevista ed è una richiesta legittima soltanto qualora il paziente da visitare non possa essere portato in studio.
Quando deve essere effettuata la visita domiciliare
Qualora si presentasse la necessità di chiamare il tuo medico di base per una visita domiciliare, il medico dovrà effettuarla nella stessa giornata se richiesta prima delle 10 oppure entro le ore 12 del giorno successivo se inviata dopo le 10. Durante i giorni prefestivi ed i sabati i medici devono fornire assistenza domiciliare, rispettando le regole di orario in base all'arrivo delle richieste.
A fare la differenza è il tema della non trasferibilità del paziente. Non esistono norme specifiche quindi molto dipende dall'interpretazione individuale e si valuta caso per caso basando la decisione su parametri come l'età e le condizioni.
Ambulatorio e visite a domicilio: quali servizi sono a pagamento?
Gli ambulatori dei medici di famiglia sono obbligati a:
- Effettuare almeno 5 ore a settimana di apertura, qualora un medico avesse meno di 500 assistiti.
- Effettuare almeno 10 ore di apertura se il numero di pazienti assistiti cade tra le 500 e le 1000 persone.
- Se invece sono assistite più di 1000 persone, sono obbligatorie almeno 15 ore settimanali.
Gli orari sono gestiti in maniera autonoma ma eventuali variazioni vanno comunicate tempestivamente alla ASL di appartenenza.
Se hai chiamato il medico per una visita domiciliare ad un paziente non trasferibile non dovrai pagare assolutamente nulla, mentre nel caso tu abbia richiesto una prestazione domiciliare pur non avendo condizioni tali da impedire lo spostamento potrai ricevere dal medico la richiesta di un compenso per la visita domiciliare. La Cassazione, infatti, prevede che nel caso si svolgano visite a domicilio non davvero indispensabili esse si trasformano sostanzialmente in visite "private", quindi il medico può lavorare in qualità di libero professionista e quindi richiedere un pagamento. Ulteriori visite a pagamento che puoi trovarti da pagare sono quelle effettuate da un altro medico di base che non sia il tuo. In questo caso le visite ambulatoriali hanno un costo di 15 euro, mentre le domiciliari di 25€.
Segnalazioni e critiche da parte dei cittadini che chiedono maggiore assistenza
Un tempo la figura del medico di base rappresentava un punto di riferimento per la famiglia e vi era totale fiducia verso questo professionista. Oggi, però, spesso questa categoria riceve critiche da parte dei pazienti che si sentono spesso messi da parte, trascurati o poco presi in considerazione. Nel caso delle visite domiciliari, ad esempio, il concetto di non trasferibilità non appare chiaro e definito e se per un paziente un raffreddore può rappresentare un ostacolo per uscire, per un medico invece questo non lo è.
Queste discrepanze fanno sorgere incomprensioni e sfiducia da parte dei pazienti che richiedono una maggiore assistenza.
Le critiche dei cittadini, in gran parte riguardano proprio la poca disponibilità nello svolgimento di visite domiciliari.